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Calcare e gesso possono aver portato la vita dallo spazio?

E’ interessante immaginare che le tante molecole organiche trovate nello spazio, come amminoacidi, zuccheri, e molte altre non ancora scoperte, possano avere avuto un ruolo nella origine della vita sulla Terra.

Questa prospettiva è un tema centrale della astrobiologia. Le molecole legate alla vita, che sono particolarmente sensibili al calore, devono raggiungere la superficie terrestre protette da particelle solide.

Quando si considera la composizione della fase minerale, studi recenti suggeriscono come candidati più i carbonati e i solfati, ed in particolare quelli di calcio, con un contenuto variabile di acqua, quindi il calcare e il gesso.

Nel passato l’ipotesi che questi minerali, tipicamente terrestri, possano raggiungerci dallo spazio era difficile da sostenere, ma negli ultimi anni granelli di carbonato sono stati trovati nelle meteoriti più discusse in astrobiologia, come la famosa ALH84001 ma soprattutto, calcare e gesso sono stati trovati su Marte e su altri corpi del sistema solare, come gli asteroidi.

La simulazione al computer permette di studiare diversi scenari di ingresso nella atmosfera terrestre, e discutere la possibilità che questi minerali ,finora non considerati in questa luce, eppure così comuni, possano essere serviti come vettori di componenti della vita sul nostro pianeta.

panspermia
Figura 1 – Struttura del meteorite Allan Hills, meteorite molto famoso nel contesto della panspermia


Le simulazioni mostrano che la composizione chimica di questi minerali aiuta a proteggere le molecole organiche dal calore: infatti, se riscaldati, calcare e gesso si decompongono chimicamente e questo processo assorbe molta energia. Questo raffreddamento è limitato dal fatto che la composizione chimica di un cristallo può cambiare solo una volta, ma diventa interessante nel caso di una atmosfera primordiale o nel caso di Marte, dove il riscaldamento è minore. Inoltre, sulla Terra, le forme di vita colonizzano molto più facilmente questi minerali che non quelli più vicini alle composizioni tipiche dei meteoriti, cioè i silicati.

Questi studi potrebbero essere quindi dei dati in supporto alla teoria della panspermia e quindi alla provenienza extra-terrestre di molecole organiche.

Bibliografia:

Longo, G. M., & Longo, S. (2021). Micrometeoroids as
Carriers of Organics: Modeling of the Atmospheric Entry and Chemical
Decomposition of Sub‐Millimeter Grains. Planet Formation and Panspermia:
New Prospects for the Movement of Life through Space, 207-249.

Immagini:

Immagine di copertina: Savino Longo

Figura 1: https://it.wikipedia.org/wiki/Panspermia#/media/File:ALH84001_structures.jpg