Tramite il Very Large Telescope l’ESO ha scoperto un pianeta dalle condizioni climatiche decisamente estreme, dove il ferro è presente nell’atmosfera sotto forma di vapore. Nella zona fredda del pianeta, il Ferro condensa e piove sulla superficie sotto forma di piccole goccioline.
Durante la ricerca dei pianeti extrasolari, di norma si cercano e fanno molto scalpore quelli che presentano caratteristiche simili a quelle terrestri. Ogni tanto però si scoprono mondi estremi e bizzarri che attirano l’attenzione dei più curiosi. WASP-76b come è stato chiamato dagli astronomi non presenta decisamente caratteristiche simili a quelle della Terra. La presenza di acqua liquida se la scorda.
WASP si trova a 640 anni luce da noi, nella costellazione dei Pesci. Come già accennato questo pianeta è diviso in due lati uno molto caldo in cui si ipotizza la presenza di ferro gassoso nell’atmosfera ed un lato freddo in cui il Ferro condensa e ripiove sulla superficie.
La scoperta è stata pubblicata in un articolo su Nature l’11 Marzo 2020 da un gruppo di astronomi formato dall’INAF e dall’ESO. Alcuni pianeti extrasolari di dimensioni gigantesche ricevono dalla loro stella una radiazione migliaia di volte più intensa di quella che dal Sole arriva sulla Terra; questo potrebbe spiegare delle condizioni così estreme come quelle scoperte su WASP-76b.
Le dimensioni di questo pianeta, già scoperto nel 2013 sono circa doppie rispetto a quelle di Giove ed è in rotazione sincrona: così come la Luna mostra sempre la stessa faccia alla Terra, WASP rivolge sempre lo stesso lato alla sua stella. Il risultato è che su un emisfero è sempre giorno con delle temperature superficiali all’equatore di circa 2500 gradi centigradi. Sulla superficie fa così caldo che le molecole si scindono in singoli atomi.
Per questo motivo nell’atmosfera del pianeta è presente vapore di Ferro in forma atomica. Via via che ci si sposta verso l’emisfero in ombra, la luce stellare è più obliqua, e la temperatura scende fino a circa 1800 gradi, permettendo la condensazione del ferro in nubi formate da goccioline liquide. Se l’ipotesi fosse vera, si scoprirebbe un fenomeno mai riscontrato prima, ossia della pioggia di ferro liquido. Secondo David Ehrenreich, professore dell’Università di Ginevra, su questo pianeta piove sempre, peccato che la pioggia sia composta di Ferro liquido.
Testo: Luca Tonietti
Immagine: askanews.it
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