You are currently viewing Omaggio a Rutger Hauer

Omaggio a Rutger Hauer

Correva l’anno 2019 nella Los Angeles distopica ispirata da Philip K. Dick. Tra le vie della città sfuggivano alla mano armata del Blade Runner Deckard (Harrison Ford) gli ultimi replicanti in cerca di vita capitanati da Roy Batty (Rutger Hauer).

Dopo una storia profonda e tagliente a tema cyberpunk il replicante antagonista si redime salvando Deckard da una caduta mortale dal tetto di un palazzo. Prima di morire pronuncia uno dei monologhi più toccanti della storia del cinema:

“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.

Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione.

E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.

E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.

È tempo di morire”.

Nel 2019 letterario/cinematografico muore Roy Batty, nel 2019 reale, il 19 luglio muore Rutger Hauer, lasciando un vuoto pazzesco nella memoria di tutti quelli che sono cresciuti con i suoi film. Cosa intendeva dire il nostro attore con il monologo finale di Blade Runner? Il suo cervello sintetico cosa ha tentato di comunicare?

Con bastioni di Orione, probabilmente indicava la spalla della costellazione di Orione il gigante. Alla sua ascella corrisponde la seconda stella più luminosa della costellazione, e la decima più brillante del cielo notturno, Betelgeuse. Questa è una supergigante rossa di classe spettrale M1-2lab, ovvero una stella in una fase già piuttosto avanzata della sua evoluzione, che mostra episodi di variabilità dovuti a pulsazioni quasi regolari dell’astro.

Dista dalla Terra circa 640 anni luce, e possiede dimensioni colossali, il suo raggio misura in media 4.6 UA, pari a circa 1000-1050 volte il raggio solare. Data la sua grande superficie radiante, Betelgeuse possiede anche una forte luminosità, oltre 135 mila volte quella della nostra stella.

Con Raggi B, Hauer, intendeva forse i raggi beta, ossia fasci di particelle veloci, dotate di carica elettrica, emesse sia da sostanze radioattive naturali che da sostanze artificialmente radioattive. Le particelle B che costituiscono i raggi beta possono essere: elettroni o positroni.

I raggi beta interagiscono notevolmente con la materia, vengono generalmente completamente assorbiti dai materiali solidi in spessori dell’ordine del centimetro. Il passaggio delle particelle nella materia è macroscopicamente osservabile sotto forma di calore, dovuto alla degradazione dell’energia cinetica.

Cosa intendeva dire Roy con “le porte di Tannhauser”? Questo rimane un po’ un mistero, perché ad oggi nessun oggetto cosmico possiede questo nome. L’unico Tannhauser noto è l’opera in tre atti composta da Richard Wagner ispirandosi alla vita del poeta tedesco Tanhuser (1205-1270) erede dei Minnesanger.

Secondo una leggenda, nella sua vita Tanhuser trova il Venusberg, il regno sotterraneo di Venere, e vive con lei per un anno. Lascia quindi la dea pieno di rimorsi e intraprende un viaggio fino a Roma, per chiedere perdono a papa Urbano IV. Il papa gli ricorda che il peccato commesso conduce alla dannazione eterna e che il perdono è possibile solo in presenza di un miracolo: la fioritura del bastone pastorale. Tre giorni dopo Tanhauser torna a Vienna e il pastorale del papa fiorisce.

Cosa intendeva dire veramente Rutger Hauer? La spiegazione forse mai arriverà, in nessuno dei due 2019.

Lode ai replicanti, lode alla vita sintetica.

Testo: Luca Tonietti

Foto: https://www.open.online/2019/07/24/e-morto-lattore-rutger-hauer-addio-al-replicante-ribelle-di-blade-runner/

https://as.com/epik/2017/10/09/portada/1507563305_129049.html

http://www.the-wagnerian.com/2015/02/tannhauser-though-this-be-madness-yet.html

Fonti: https://www.focus.it/cultura/mistero/rutger-hauer-blade-runner-roy-batty-androidi

https://www.chimica-online.it/download/raggi-beta.htm

http://www.treccani.it/enciclopedia/tannhauser/

https://it.wikipedia.org/wiki/Blade_Runner