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Le Pleiadi

Le Pleiadi sono un ammasso aperto visibile nella costellazione del Toro anche ad occhio nudo comodamente dal balcone di casa in una serata relativamente limpida. Ad occhio assumono vagamente la forma del Grande Carro ma molto più piccola.

Sono conosciute anche come le Sette Sorelle, la Chioccetta o con la sigla del catalogo di Charles Messier come M45. Le Pleiadi come detto poco sopra sono un ammasso aperto, ossia un gruppo di stelle nate insieme da una nube molecolare gigante ed ancora unite da reciproca attrazione gravitazionale. Vengono anche definiti ammassi galattici, poiché si trovano all’interno del disco galattico.

Le Pleiadi sono piuttosto vicine, a circa 440 anni luce di distanza e contano diverse stelle visibili ad occhio nudo. In ambienti cittadini se ne vedono di norma solo cinque o sei più brillanti. Tutte le componenti delle Sette Sorelle sono circondate da leggere nebulose a riflessione, osservabili in fotografie a lunga esposizione prese con telescopi tendenzialmente non amatoriali.

Pleiadi, Costellazione tradizionale?

A differenza di quanto succede nella maggior parte delle costellazioni tradizionali, le Pleiadi non sono realmente vicine tra loro, tuttavia sono legate dalla gravità e possiedono un’origine comune. Data la loro distanza, le stelle visibili in questo ammasso aperto sono più calde del normale, di fatti sono delle giganti blu o bianche. L’ammasso conta in realtà centinaia di altre stelle le quali sono troppo lontane e fredde per essere viste ad occhio nudo. Essendo un insieme di stelle giovani, con un’età stimata di 100 milioni di anni, ed essendo lontane tra loro la loro vita si stima possa durare ancora 250 milioni di anni.

La brillantezza delle Pleiadi le ha rese note fin dall’antichità, ad esempio, sono state citate da Omero e Tolomeo. Il Disco di Nebra, un disco di bronzo del 1600 a.C. trovato in Germania è una delle più antiche rappresentazioni del cosmo. In questo disco le Pleiadi sono la terza cosa chiaramente distinguibile dopo il Sole e la Luna, trovandosi al centro tra i due.

L’ammasso delle Pleiadi si trova a nord dell’equatore celeste, e dunque nell’emisfero boreale. Appaiono come un fitto gruppo di astri molto vicini tra loro, di colore azzurro. A causa della particolare posizione di queste stelle, quattro gradi dall’eclittica, sono frequenti i transiti e le occultazioni da parte dei corpi del nostro sistema solare.

Storia delle Pleiadi

La storia delle Pleiadi è curiosa, tra i Maori della Nuova Zelanda sono chiamate Metariki ed il loro sorgere ad oriente significa l’inizio del nuovo anno. Gli indiani di America misuravano la vista ad esempio, col numero delle stelle che riuscivano a distinguere in questa costellazione. Nella mitologia greca le Sette Sorelle erano chiamate tradizionalmente Asterope, Merope, Elettra, Maia, Taigete, Celaeno e Alcyone. Queste erano le ninfe delle montagne, le figlie di Atlante e Pleione. In Giappone sono conosciute come Subaru (nota casa automobilistica che riporta nel logo questo ammasso aperto).

Le Nane Brune

L’ammasso delle Pleiadi, il cui nucleo ha un raggio di circa 8 anni luce ed il cui raggio mareale è di circa 43 anni luce, contiene più di 1000 membri, statisticamente confermati. È dominato da stelle blu calde e giovani e da numerose nane brune, oggetti con meno dell’8% della massa del Sole, non abbastanza massicce da innescare reazioni di fusione nucleare nei loro nuclei e diventare stelle luminose.

Gli astronomi hanno compiuto grandi sforzi per trovare e poter analizzare nane brune nelle Pleiadi ed in altri giovani ammassi, poiché in questi ambienti sono ancora relativamente brillanti ed osservabili, mentre le nane brune degli ammassi più vecchi sono ormai affievolite e molto più complesse da studiare.

Dagli studi condotti nel 2007 dal Telescopio spaziale Spitzer e dal telescopio terrestre Gemini nelle Hawaii, è emerso che dei pianeti di tipo terrestre sarebbero in formazione o si siano formati attorno ad una delle componenti dell’ammasso come risultato di una catastrofica collisione fra eventuali protopianeti.

Nebulose a Riflessione

Attorno alle stelle principali delle Pleiadi si possono notare delle nebulose a riflessione, le più luminose sono NGC 1435 che avvolge Merope e IC1990 a nord dell’ammasso. NGC 1432 fa invece da sfondo alle stelle più occidentali. Era stato pensato inizialmente che la polvere potesse essere un rimasuglio del processo di formazione dell’ammasso; ma all’età di 100 milioni di anni, quasi tutta la polvere originariamente presente dovrebbe essere stata ormai dispersa dalla pressione di radiazione.

Sembra, piuttosto, che l’ammasso stia transitando attraverso una regione di mezzo interstellare particolarmente polverosa. Alcuni studi dimostrano che la polvere responsabile della nebulosità non è uniformemente distribuita, ma concentrata in due strati lungo la linea di vista della Terra.

P.S. La foto di copertina è stata fatta da me nella notte tra il 29 ed il 30 Gennaio 2020 con una Canon EOS 700D ed obiettivo 75-220mm. Scatto singolo ad ISO 1600 e tempo di scatto di 4.3 secondi. Sono visibili le principali stelle che compongono l’ammasso ed alcune minori. Purtroppo, la polverosità delle Pleiadi con una foto di questo tipo non è apprezzabile. Si può invece notare il colore blu accesso degli astri.

Autore: Luca Tonietti

Foto: Luca Tonietti

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pleiadi_(astronomia)

https://web.archive.org/web/20130731200632/http://www.subaru-global.com/origin_name.html

https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2001AJ….121.2053A/abstract

https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2003A%26A…400..891M/abstract