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Colonizzazione: Giove

Passiamo oggi al quinto pianeta del nostro sistema solare, il primo dei gassosi, il grande Giove. Per comodità Marte verrà trattato successivamente, poiché richiede uno studio più approfondito.

Giove è il più grande pianeta del sistema solare, la sua massa corrisponde a due volte e mezzo la somma di quelle di tutti gli altri pianeti messi assieme. La sua composizione è simile a quella del Sole, è costituito principalmente da idrogeno ed elio con piccole concentrazioni di composti come l’ammoniaca, il metano e l’acqua.

Alcune ipotesi prevedono che il pianeta possieda una struttura stratificata con un nucleo solido, presumibilmente di natura rocciosa e costituito da carbonio, silicati e ferro sopra il quale si trova un mantello di idrogeno metallico ed una vasta copertura atmosferica che esercitano su di esso altissime pressioni.

Esternamente Giove appare caratterizzato da numerose bande e zone di tonalità variabili dal color crema al marrone. Tra queste si possono notare numerose formazioni cicloniche e anticicloniche come la Grande Macchia Rossa.

Caratteristiche Giove:

Ruota velocemente schiacciandosi così ai poli e generando un intenso campo magnetico ed un’estesa magnetosfera. Secondo alcuni Giove sarebbe una stella fallita, tuttavia si sarebbe trasformato in un astro solo se avesse avuto l’opportunità di accrescere la propria massa sino a 80 volte quella attuale. Il suo nucleo avrebbe così ospitato le condizioni di temperatura e pressione favorevoli all’innesco di reazioni di fusione dell’idrogeno in elio.

L’intenso campo gravitazionale gioviano influenza il sistema solare perturbando le orbite degli altri pianeti e ripulendo i detriti che colpirebbero i pianeti più interni.

L’atmosfera gioviana come accennato precedentemente è composta dal 75% in massa di idrogeno e dal 24% di elio con un 1% di altri composti. La composizione varia leggermente man mano che si procede verso le regioni più interne del pianeta, date le alte densità’ in gioco; alla base dell’atmosfera si ha quindi un 71% di idrogeno, un 24% di elio ed il restante 5% di elementi più pesanti e composti: vapor acqueo, ammoniaca, composti del silicio, carbonio e idrocarburi, acido solfidrico, neon, ossigeno, fosforo e zolfo. Negli strati più esterni dell’atmosfera si notano cristalli di ammoniaca solida.

L’interazione delle famose bande che caratterizzano Giove da’ luogo a violente tempeste, i cui venti raggiungono, velocità superiori ai 360-400 Km/h. la colorazione marrone-arancio delle nubi è causata da composti chimici complessi, noti come cromofori, che emettono luce in questo colore quando sono esposti alla radiazione ultravioletta solare.

È stata ipotizzata la presenza di un sottile strato di vapor acqueo al di sotto delle nubi di ammoniaca, come dimostrerebbero i fulmini registrati dalla sonda Galileo, che raggiungono intensità anche decine di migliaia di volte superiori a quelle dei fulmini terrestri.

Possibilità’ di sostenere la vita:

Giove rispecchia i parametri ambientali dell’Esperimento di Miller, per cui presenta un’atmosfera simile a quella della Terra primordiale. Inoltre, l’atmosfera gioviana è caratterizzata da una certa frequenza di fenomeni elettrici.

La forte circolazione verticale dell’atmosfera porterebbe tuttavia via gli eventuali composti che si verrebbero a produrre nelle zone basse. Inoltre, le elevate temperature della bassa atmosfera provocherebbero la decomposizione di queste molecole, impedendo in tal modo la formazione della vita come la conosciamo.

Nel 1976, prima delle missioni Voyager, si ipotizzava che nelle regioni più alte dell’atmosfera gioviana potessero evolversi delle forme di vita basate sull’ammoniaca e su altri composti dell’azoto; la congettura è stata formulata prendendo spunto dall’ecologia dei mari terrestri, in cui a ridosso della superficie, si addensano semplici organismi fotosintetici, subito al di sotto dei quali si trovano i pesci che si cibano di essi e più in profondità i predatori marini che si nutrono di pesci.

Sagan ipotizzava la presenza di organismi “galleggiatori”, “sprofondatori” e “cacciatori” che sono stati immaginati come creature simili a bolle di dimensioni gigantesche che si muovono per propulsione, espellendo l’elio atmosferico.

Uomo:

Sono state proposte delle ipotesi quasi assurde per rendere Giove colonizzabile dall’uomo. Nello specifico l’idea sarebbe quella di eliminare quasi tutta l’atmosfera gassosa. Si dovrebbe cercare di espellere l’idrogeno attraverso un colossale processo di fusione o addirittura spostando la posizione del gigante gassoso per posizionarlo in un’area più prossima al Sole.

Questi sarebbero forse gli unici due modi di colonizzare Giove. Il nucleo roccioso potrebbe così essere terra-formato.

Alcune teorie propongono di vivere al limite della sua atmosfera in capsule apposite, ma questa forse non può essere vista come “sopravvivenza su un altro pianeta”. Ci sono tuttavia numerose proposte di colonizzazione dei suoi satelliti, queste le tratteremo in altri articoli.

Poniamo ora un attimo per assurdo di prendere un uomo e metterlo su Giove. Cosa succederebbe? Tendenzialmente precipiterebbe verso il nucleo rimanendo schiacciato dalla forte pressione. In tutto ciò dovrebbe attraversare uno strato di idrogeno metallico.

L’uomo dovrebbe sopravvivere anche alle nubi di ammoniaca assolutamente mortale, alle forti tempeste di fulmini e ai fortissimi venti. Anche le temperature probabilmente non sarebbero delle migliori per permettere la vita.

Diciamo che Giove è completamente incolonizzabile ad oggi e forse anche in un futuro. Il fatto già che non sia un pianeta roccioso rende difficile se non impossibile stabilire delle colonie superficiali. Inoltre, le sue condizioni sono veramente troppo fuori scala per permettere l’esistenza di sapiens.

Testo: Luca Tonietti

Foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Giove_(astronomia)

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Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Giove_(astronomia)