You are currently viewing Encelado, un Focus sui Pennacchi Idrotermali

Encelado, un Focus sui Pennacchi Idrotermali

In un articolo pubblicato su “Science” il 14 Aprile 2017 si evidenziano forti indizi dell’esistenza di un’intensa attività idrotermale nelle profondità dell’oceano di Encelado, le analisi sono state condotte dalla sonda Cassini durante gli ultimi suoi fly by nei pressi di Saturno.

Encelado, sesto satellite naturale di Saturno per ordine di grandezza, scoperto il 28 agosto 1789, possiede un nucleo roccioso coperto da uno strato di ghiaccio sotto il quale è presente una grande massa di acqua liquida mantenuta tale probabilmente dal calore generato dalle forze di marea che agiscono sul satellite. Dalle fratture nello spesso strato di ghiaccio emergono nello spazio enormi pennacchi di vapore composti da acqua e polveri, di cui Cassini grazie al progetto “Ion Neutral Mass Spectrometer” è riuscita a definirne la composizione chimica.

In questi pennacchi, i ricercatori hanno notato la presenza di un eccesso di idrogeno molecolare e di carbonati che indicano uno stato di squilibrio chimico sotto la superficie del satellite. Lo squilibrio chimico che sulla Terra puo’ sostenere la vita microbica potrebbe sostenerla anche su Encelado. L’eccesso di idrogeno e la presenza di carbonati derivano da reazioni che potrebbero avvenire in prossimità di bocche idrotermali come quelle presenti nei fondali oceanici del nostro pianeta. L’idrogeno molecolare, per alcuni microorganismi può rappresentare una fonte di energia alternativa a quella del Sole.

Sulla Terra l’idrogeno molecolare riversato negli oceani è consumato rapidamente dalle popolazioni microbiche, su Encelado la presenza di idrogeno nei pennacchi pone un dubbio: è un indicatore dell’assenza della vita su questo corpo celeste, o è un riflesso di un diverso ambiente geochimico con un differente ecosistema?

Testo: Luca Tonietti
Foto: geekwire.com
Fonte: https://science.sciencemag.org/content/356/6334/155