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Olivina e Pirossene su Marte

Olivina e Pirossene su Marte: la composizione ignea della crosta marziana è stata analizzata attraverso dati in remoto, meteoriti e osservazioni in situ grazie a rovers e landers. I meteoriti esibiscono una grande varietà petrologica ma sono salvo alcune eccezioni troppo giovani in età per avere informazioni utili sullo sviluppo del pianeta.

Le analisi effettuate con le sonde di superficie hanno mostrato che principalmente la crosta ignea è basaltica, composta da feldspati e pirosseni. Queste due maggiori divisioni nella composizione della crosta sono state riconosciute grazie ad analisi IR termiche.

All’equatore la roccia predominante è il basalto. Nelle regioni prossime ai poli la composizione del suolo è principalmente composta da andesite, un basalto alterato con una larga componente idrolitica. Le analisi principali hanno mostrato in entrambe le fasce marziane grandi quantità di olivina e Pirossene a basso contenuto di calcio.

I risultati qui esposti sono stati rilevati tramite osservazioni in riflettanza OMEGA e NIR, ossia near-infrared reflectance. Le osservazioni hanno mostrato che la riflettanza di superficie oltre alla composizione chimica del suolo dipende anche dal contributo atmosferico, nonché dalla quantità di polvere, aerosol di ghiaccio, CO2 e vapor d’acqua.

A tal proposito nelle calcolazioni bisogna tener conto di questi parametri inserendo nelle analisi dei fattori correttivi. Ai risultati è necessario sottrarre lo spettro atmosferico derivato dalle osservazioni ad alta risoluzione sulla sommità del Monte Olimpo.

L’Olivina e Pirossene su Marte sono due importanti classi di minerali che possiedono uno spettro si assorbimento nell’ordine del visibile e dell’IR vicino dovuta al campo di transizione elettronico nei cristalli di ferro in coordinazione ottaedrica.

Composizione del suolo:

Olivina e Pirossene su Marte: L’olivina [Mg, Fe)2SiO4 ha un complesso centro di assorbimento ad 1 nm che dipende fortemente dal contenuto di ferro. Il Pirossene [(Ca, Fe, Mg)2Si2O6] possiede invece due centri di assorbimento ad 1 e 2nm in funzione sempre della quantità di calcio presente nel reticolo cristallino.

Il rilevamento di specifici minerali dagli spettri di riflettanza includono alcuni step. I dati corretti atmosferici devono dimostrare la presenza di bande spettrali uniche evitando rumori di fondo o variazioni nei sistemi di misura. Nel caso in analisi è noto che gli spettri sono leggermente più deboli a causa delle continue tempeste di sabbia sulla superficie marziana.

Alcuni crateri ricchi in olivina sono stati osservati su tutta la superficie planetaria, e questi potrebbero rappresentare i più antichi siti meteorici di Marte. La morfologia superficiale in queste zone mostra forti fenomeni di erosione causati dai venti marziani i quali hanno portato alla luce anche depositi di pirosseni e feldspati vari.

Per ulteriori informazioni sulla composizione del suolo marziano possono essere trovati nell’articolo allegato. Lo studio di questi tipi di minerali è molto importante ai fini astrobiologici poiché questi tipi di rocce sono quelle in cui probabilmente si è formata anche la vita sulla Terra. Questo grazie al fatto che sono molto porose, ricche di calcio e soprattutto ricche di ferro, il quale attiva i processi di serpentinizzazione fondamentali per la nascita della vita.

Testo: Luca Tonietti

Foto: https://science.sciencemag.org/content/307/5715/1594

http://tomatosphere.letstalkscience.ca/Resources/library/ArticleId/5302/soil-on-mars.aspx

Fonti: https://science.sciencemag.org/content/307/5715/1594