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Facivermis yunnanicus, dal Cambriano o dalla mente di H.R. Giger?

Come è già stato detto più volte, per poter studiare la vita nello Spazio dobbiamo prima comprendere come la vita si sia evoluta sulla Terra. Animali straordinari, specie uniche sono presenti o sono state presenti in ogni angolo del nostro pianeta. Un bell’esempio è Facivermis yunnanicus.

Questo faciverme appartenente al dominio degli Eukaryota, del regno degli Animalia e del phylum incertae sedis visse circa 518 milioni di anni fa, nel periodo del Cambriano. Possedeva un corpo lungo meno di 6-7 centimetri e cinque paia di arti spinosi vicino al capo (che lo rendono molto simile ai facehugger del plurifamoso film “Alien”).

La caratteristica di possedere arti nella regione del capo ha fatto supporre per molto tempo che potesse essere una forma di transizione tra gli organismi del clade Cycloneuralia (che comprende gli attuali nematodi) ed un gruppo di animali fossili chiamati lobopodi (comparsi 550 milioni di anni fa nel Cambriano inferiore).

Conosciamo Facivermis yunnanicus da circa 30 anni, ma è solo in tempi recenti che si è palesata nella mente degli scienziati l’idea di dove collocare questo organismo nell’albero evolutivo.

Filogenesi:

Uno studio filogenetico pubblicato su Current Biology rivela che Facivermis era esso stesso un lobopode che viveva uno stile di vita fossorio all’interno di tunnel scavati sul fondo del mare. Un comportamento di questo tipo si può osservare oggi nei Priapulidi.

Questo stile di vita, si pensa, abbia spinto il faciverme verso la perdita degli arti inferiori. Un elemento a prova di questa ipotesi è stato un fossile in cui la parte inferiore dell’organismo era circondata da una struttura tubulare.

Anche se ad oggi non è ancora chiara la natura del tubo in sé, questa prova mostra che la parte inferiore del verme era ancorata all’interno della struttura tubulare in una estremità rigonfia. Con uno stile di vita come questo, gli arti inferiori di Facivermis yunnanicus potrebbero aver perso la loro funzione originale con conseguente perdita degli arti stessi.

La maggior parte delle specie appartenenti ai Lobopodi aveva da tre a nove paia di zampe inferiori per camminare, il faciverme probabilmente usava invece i suoi arti superiori per filtrare il cibo nell’acqua.

Perche’ importante?

Il periodo del Cambriano viene spesso visto come l’alba della vita animale complessa, con un’esplosione di forme di vita sempre più complesse e articolate. Scoprire un animale di quel periodo con una perdita secondaria di strutture motorie è molto interessante in termini evolutivi (vedi i serpenti attuali).

Scoprire una riduzione di complessità; in un mondo che punta verso la macroevoluzione è un evento quasi unico.

Testo: Luca Tonietti

Immagine: https://www.cell.com/current-biology/pdf/S0960-9822(20)30119-6.pdf

https://scienews.com/it/ricerca/11601-trovati-i-resti-del-primo-animale-ha-perso-parte-del-corpo-nel-corso-d.html

Fonti: Richard J. Howard et al. A Tube-Dwelling Early Cambrian Lobopodian. Current Biology, published online February 27, 2020; doi: 10.1016/j.cub.2020.01.075

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