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I Batteri Magnetotattici, Bussole Viventi

Per parlare di Astrobiologia ogni tanto bisogna analizzare anche le forme di vita “aliene” già presenti sulla Terra. Esistono numerosi organismi con caratteristiche che possono essere definite strane, i quali colonizzano le più disparate località sul nostro pianeta.

Tra queste forme di vita vi sono i batteri magnetotattici. Sono una classe di batteri scoperti negli anni ’60 del ‘900 che presentano la particolarità di disporsi lungo le linee del campo magnetico terrestre (magnetotassi).

Nel 1963, Salvatore Bellini, un laureato in medicina, interno presso l’istituto di microbiologia dell’Università di Pavia pubblica il primo articolo riguardante questi organismi. Egli nota infatti che sul suo vetrino da microscopia in laboratorio (sul quale si era depositato della fanghiglia di palude), un gruppo di batteri si muoveva in una direzione. Questi microorganismi stavano seguendo le linee del campo magnetico terrestre, da sud a nord. Nel 1975 Richard Blakemore pubblica su Science un articolo in cui definisce queste forme di vita come “magnetotattiche”.

I MTB (Magneto Tactic Bacteria) possono essere suddivisi in due categorie in funzione del minerale che producono, magnetite (contenente ossidi di ferro) o grigite (contenente solfuri di ferro). Alcune specie sono in grado di produrre entrambi i composti ferrosi. Il vantaggio evolutivo di possedere un sistema magnetico al loro interno consiste nel riuscire a trovare e mantenere efficientemente una posizione ottimale nello spazio, rendendolo da tridimensionale a bidimensionale. 

I cristalli contenuti nel loro “corpo” allineandosi con il campo magnetico gli permettono quindi di identificare in che punto si trovano dello spazio. Numerosi studi vengono ancora oggi effettuati su queste forme di vita per cercarne possibili applicazioni in campo medico, biologico, fisico e quant’altro. I batteri magnetotattici sono stati portati a bordo dello Space Shuttle per esaminare la magnetotassi in assenza di gravità. 

È noto anche da tempo che alcuni di questi batteri acquatici orientandosi con il campo magnetico terrestre, riescono ad individuare la profondità ideale per la loro crescita. I cristalli al loro interno si organizzano in organelli chiamati magnetosomi. Questi organelli funzionano come una bussola soltanto quando sono opportunamente allineati in una catena ordinata. 

Questi batteri sono un perfetto esempio di unione tra mondo organico e mondo inorganico. Esseri viventi che contengono cristalli con una funzione specifica e fondamentale per la sopravvivenza. Potrebbero essere un esempio di forme di vita ancestrali in cui la chimica organica e la chimica inorganica interagivano continuamente ed efficacemente.

  • Testo: Luca Tonietti
  • Foto: LabRoots.com (in rosso i cristalli di magnetite allineati)